Chiesa di Madonna della Scala

La chiesa dell’Assunzione di Maria Vergine a Madonna Della Scala

 

Le prime informazioni documentarie sulla chiesa di Madonna della Scala risalgono al 1671 quando l’arcivescovo di Torino Michele Beggiamo la descrive come “antica” cappella campestre[1]; in effetti secondo Riccardo Ghivarello l’edificio fu costruito in seguito alla distruzione della piccola chiesa del Castello di Cassano avvenuta intorno al 1228 e gli abitanti della frazione, detta “tetto del gallo”, decisero di riedificare la chiesa in un luogo più accessibile[2].

Alla fine del Seicento la chiesa viene descritta “sotto il nudo tetto”, con i “muri rudi” e con un solo altare decorato da una statua della Madonna con il Bambino, mentre nel 1782 si conta un nuovo altare dedicato a San Grato e un coro posto dietro l’altare maggiore.

Intorno alla metà dell’Ottocento la chiesa è affidata alle cure del parroco di Cambiano Don Francesco Pavesio che contribuirà al rinnovamento e alla decorazione dell’edificio. Al momento del suo arrivo la chiesa era “inservibile” e “pericolante rovina”, così il 23 marzo 1852 il parroco diede inizio ai lavori di ricostruzione su progetto dell’ingegnere Paolo Burzio che ideò un nuovo ingresso a sud con un’unica navata e due cappelle laterali (una dedicata a San Grato e una alla Madonna del Rosario), mentre nella parte antica venne collocato l’altare maggiore e il coro, quest’ultimo interamente decorato.

Nel 1910 il barone Romano Gianotti, un tempo residente nella villa del Passatempo, fece costruire all’interno della chiesa una cappella privata per la sua famiglia, intervento che fece assumere alla chiesa il suo stato attuale.

Oggi la chiesa è composta da tre altari: a sinistra quello dedicato al Sacro Cuore di Gesù costruito nel 1952 a sostituzione di quello del Rosario, decorato con una statua di Giuseppe Runggaldier, mentre a destra si trova l’altare di San Grato con un dipinto che raffigura la Madonna con San Grato e dal certosino San Guglielmo da Fenoglio, dipinto della seconda metà del Settecento di Giovanni Domenico Molinari.

Nel coro è invece presente un ovale rappresentante l’Assunzione della Vergine del pittore Raymondo e ai lati dell’altare maggiore sono visibili due grandi dipinti di santi domenicani.

Romina Origlia

 

NOTE:

[1] Torino, Archivio della Curia Arcivescovile, Visita pastorale di mons. Michele Beggiamo, 1671, vol. 7.1.18, c. 109.

[2] R. Ghivarello, Madonna della Scala, Chieri 1955, pp. 19-42.