Liturgia

La Liturgia è “fonte e culmine” della azione della Chiesa

 

Liturgia è un termine che deriva dalla parola greca λειτουργία, leitourghía e significa in pratica: “l’azione del popolo“. In quanto tale, il termine non ha avuto nei secoli esclusivamente ambiti di applicazione religiosi, sebbene questi ne siano indubbiamente i più noti.

In ambito religioso indica le forme pubbliche della preghiera e i vari riti.

Le forme della liturgia in ambito cristiano possono variare a seconda delle chiese. Gli elementi comuni alle chiese con tradizione liturgica sono i seguenti:

  • L’anno liturgico, cioè il calendario delle varie festività.
  • I sacramenti e i sacramentali, cioè i vari riti celebrati, come il Battesimo, l’Eucarestia o benedizioni per circostanze particolari.
  • I testi e le musiche delle preghiere. Fin dai tempi apostolici i testi più usati della liturgia cristiana sono i Salmi.

Per la Chiesa cattolica, la liturgia è l’esercizio del sacerdozio di Cristo ad opera del popolo dei battezzati. Nelle celebrazioni liturgiche Cristo agisce e si rende presente alla comunità riunita.

«La liturgia è la celebrazione del Mistero di Cristo e in particolare del suo Mistero pasquale. In essa, mediante l’esercizio dell’ufficio sacerdotale di Gesù Cristo, con segni si manifesta e si realizza la santificazione degli uomini e viene esercitato dal Corpo mistico di Cristo, cioè dal capo e dalle membra, il culto pubblico dovuto a Dio». (Tratto dal Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica, n.218)

La liturgia definisce la forma e il contenuto delle celebrazioni religiose solenni, ma anche l’ordinario e il proprio dei riti quotidiani, quali la Messa, i sacramenti, la liturgia delle ore.

Il Concilio Vaticano II ha definito la Liturgia come “fonte e culmine della azione della Chiesa” nella Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium (n°10) (1964).

In ambito parrocchiale, l’animazione liturgica è affidata a vari gruppi elencati nelle pagine collegate.