Campi estivi: una ricetta da cucinare anche a casa

Quattro settimane di campi estivi hanno visto occupati dai bambini delle elementari ai giovani over 18 nell’estate che sta volgendo al termine.

Bambini, ragazzi e giovani delle parrocchie di Cambiano e di Santena hanno dato vita, insieme ai loro educatori, a due campi nella casalpina santenese di Brusson (AO) per elementari e prima e seconda media, al campo di terza media e superiori nella casalpina “Giovanni XXIII” in Bessen Haut di Cesana e al campo giovani over 18 di Capovalle (BS).

Come ogni anno, i campi estivi sono un’occasione per crescere insieme nell’amicizia tra di loro da parte di ragazzi ed educatori, ma soprattutto per provare a crescere nell’amicizia con il Signore.

Il tempo della riflessione, la celebrazione della Messa quotidiana e, una volta per ogni campo, la Confessione sono gli ingredienti per l’incontro autentico con Gesù e con la misericordia di Dio Padre.

 

 

NELLA SPERANZA CHE LA RICETTA IMPARATA POSSA RIPETERSI LUNGO L’ANNO, UNA VOLTA TORNATI A CASA.

 

 

E poi, ci sono i giochi, i tornei e lo stare insieme, che costituiscono il legante e il momento dell’amicizia, per una settimana, faccia a faccia: un tentativo, almeno una volta all’anno e in un tempo prolungato, per relazioni tra persone senza interposto mezzo digitale!

 

​Grazie ai ragazzi che si sono messi in gioco e hanno provato a rendere bello ciascun campo, perché non fosse soltanto chiasso, burle e prendersi poco sul serio;

grazie agli educatori che hanno dedicato una settimana del loro tempo per provare a trasmettere ai ragazzi ciò che a loro volta hanno ricevuto dal Signore e dai loro educatori un tempo;

grazie alle famiglie, che hanno sostenuto l’onere economico di una settimana in casalpina e condiviso il progetto educativo che sta alla base di ogni campo estivo parrocchiale;

grazie ai genitori e amici che hanno regalato due settimane, una settimana o anche solo alcuni giorni per i lavori di cucina, faticosi ma tanto apprezzati da ragazzi e dagli educatori!​

 

​d. Mauro Grosso​