Auguri del parroco Don Beppe per un Santo Natale.

Caro Signore,

mi sono interrogato: «Si può chiedere qualcosa a Dio?» Credo di sì, e ci vorrei provare in questa occasione. Ovviamente non è qualcosa di concreto o di materiale: i tempi della letterina a Gesù Bambino per Natale sono passati da un pezzo! Mi piacerebbe invece confidarti quali sono i valori in cui credo e chiederti di aiutarmi a mantenerli, se non a perfezionarli, in base al Tuo divino giudizio. I valori in cui io credo sono fondamentalmente tre e cerco di applicarli e praticarli con costanza e continuità: integrità,umiltà,coerenza.

Integrità: la considero un insieme di onestà ed etica molto difficile da trovare nel mondo del lavoro, dell’economia e del commercio. Eppure io credo che essere integri faccia la differenza: così da potersi guardare tutte le mattine allo specchio senza rimorsi o vergogna, consapevoli di aver sempre dato il meglio di sé, con lealtà e rispetto delle regole.

Umiltà: molto sovente chi ha successo nella vita e nel lavoro, tende a guardare indietro più che avanti e a perdere di vista le sfide di tutti i giorni e soprattutto l’umiltà. Penso invece che la vita sia come uno sport: ogni partita, ogni gara deve essere giocata con il massimo impegno, ma ricordandosi che ogni volta bisogna ripartire da zero. Si può vincere o perdere, ma con dignità e con un atteggiamento verso gli altri che nel tempo non si modifica in funzione dei propri successi.

Coerenza: anche questo è un valore in cui credo molto, e che ritengo assai poco praticato di questi tempi, in cui l’ opportunismo e la capacità di trasformarsi in base agli eventi sembrano essere vincenti rispetto a una qualsiasi credibilità.

Questi sono i miei valori, come li osservo? Mi rimetto a Te e al Tuo giudizio: quello che mi piacerebbe è almeno riuscire a trasmetterli ai miei figli ed a praticarli con tutti coloro che vivono, lavorano, interagiscono con me.

Ma come si fa a concludere una lettera come questa senza chiedere almeno un po’ di attenzione per le persone che mi sono più vicine e che quotidianamente condividono le mie ansie, le mie preoccupazioni, le mie gioie, le mie doti e le mie debolezze? Si tratta delle persone a cui voglio più bene, e cioè mia moglie e i miei figli, a cui ti prego, mio Dio, di dare una vita piena e felice almeno quanto la mia.

                                                                                    ANDREA PININFARINA

 

(Tratta dal libro “C’è posta per Dio” e letta dal figlio Sergio al termine del

funerale nel Duomo di Torino l’ 11/8/2008.)      

 

Carissimo/a,

Il Signore ti dia una vita piena e felice e ti aiuti a mettere in pratica i valori in cui credi . Augurando a te e alla tua famiglia un Santo Natale ti abbraccio di cuore  

                                                       don Beppe